La sicurezza nelle atmosfere potenzialmente esplosive può essere garantita solo attraverso una stretta cooperazione fra tutte le parti interessate. Per questa ragione, è indispensabile la collaborazione di produttori, operatori, ente certificatore e autorità di vigilanza.
Per evitare le esplosioni si distinguono tre tipi di protezione antideflagrante:
L'operatore di un impianto, o l’installatore da lui incaricato, deve in primo luogo applicare tutte le misure di protezione antideflagrante primaria. Le restanti atmosfere potenzialmente esplosive devono essere valutate in base al relativo potenziale rischio. A tal fine si effettua una zonizzazione, si determina un gruppo di esplosione e la temperatura superficiale massima consentita.
La zonizzazione delle atmosfere potenzialmente esplosive viene effettuata ai sensi della direttiva CE 1999/92 / CE.
Come base per la valutazione della portata delle misure di protezione, le aree a rischio devono essere suddivise in zone dall'operatore in base alla probabilità di occorrenza di un'atmosfera esplosiva peri-colosa.
Con gas infiammabili, vapori o nebbie aree esplosive:
Atmosfere potenzialmente esplosive a causa della presenza di polveri infiammabili:
Sulla base delle sostanze esplosive e della loro infiammabilità viene definito il relativo gruppo di esplosione:
Atmosfera | Gruppo di esplosione | Materiali infiammabili | Capacità d’innesco |
---|---|---|---|
Industria estrattiva | I | Grisù (metano), polvere di carbone | |
Gas | IIA | Acetone, benzina, metanolo, propano, toluene | bassa |
IIB | Etilene, gas industriale | elevata | |
IIC | Idrogeno, acetilene, solfuro di carbonio | molto elevata | |
Polvere | IIIA | Lanugine infiammabile | bassa |
IIIB | Polveri non conduttive | elevata | |
IIIC | Polveri conduttive | molto elevata |
Tutti i segnalatori WERMA sono omologati per il gruppo di esplosione più elevato, ossia IIC e IIIC, quindi sono adatti per tutti i gruppi di esplosione, nei vari ambiti applicativi.
La temperatura di accensione dei materiali esplosivi rappresenta il riferimento per determinare la temperatura superficiale massima consentita per le apparecchiature utilizzate. Le apparecchiature antideflagranti devono essere concepite in modo tale che la loro temperatura superficiale non possa in alcun modo provocarne l’accensione.
Temperature di accensione e classi di temperatura di atmosfere esplosive di gas e vapori
Temperaturklasse | Zündtemperatur der explosions-fähigen Gas/Dampf-Atmosphäre | Zulässige Oberflächentemperatur des Betriebsmittels |
---|---|---|
T1 | ≥ 450°C | ≤ 450 °C |
T2 | ≥ 450 … ≤ 300 °C | ≤ 300 °C |
T3 | ≥ 300 … ≤ 200 °C | ≤ 200 °C |
T4 | ≥ 200 … ≤ 135 °C | ≤ 135 °C |
T5 | ≥ 135 … ≤ 100 °C | ≤ 100 °C |
T6 | ≥ 100 … ≤ 85 °C | ≤ 85 °C |
Per le polveri non è prevista alcuna suddivisione in classi di temperatura. In luogo di ciò viene indicata la temperatura superficiale massima consentita, espressa in °C.
Per le diverse classi di temperatura di gas e vapori, nonché per le temperature massime superficiali, WERMA offre diversi dispositivi di segnalazione.
La direttiva ATEX classifica le apparecchiature del Gruppo II in 6 categorie di apparecchi. Le norme IEC e le norme EN classificano gli apparecchi in 6 livelli di protezione (Equipment Protection Level) EPL. Categoria di apparecchi ed EPL sono equivalenti e stabiliscono le zone in cui il dispositivo può essere utilizzato.
Gruppo di sostanze | Gas | Polvere | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
Categoria di apparecchi | 1G | 2G | 3G | 1D | 2D | 3D |
Livello di protezione EPL | Ga | Gb | Gc | Da | Db | Dc |
Adatto per zone | 0,1,2 | 1,2 | 2 | 20,21,22 | 21,22 22 |
Il fabbricante di apparecchiature per atmosfere potenzialmente esplosive è tenuto, ai sensi della di-rettiva UE 94/9/CE, ad applicare all’apparecchiatura una marcatura che indichi all'operatore i luoghi d’impiego consentiti. Nel linguaggio corrente essa viene definita anche Direttiva ATEX.
L’apparecchiatura deve soddisfare tutti i requisiti per l’applicazione del marchio CE e deve essere testata da un ente certificatore indipendente riconosciuto. È esclusa la categoria di apparecchi 3, come indicato dal Certificato d’esame CE del tipo. Il fabbricante deve inoltre dimostrare un idoneo sistema di certificazione della qualità attraverso apposito certificato CE.
Non solo nella direttiva CE 94/9/CE, ma anche nelle relative serie di normative sono contenute delle disposizioni sull’esecuzione di tale marcatura.
A seguito delle molteplici modifiche apportate alle norme in questi ultimi anni, la marcatura è cam-biata più volte. Poiché l’adeguamento della marcatura richiede una verifica da parte dell’ente certi-ficatore, i marchi possono essere aggiornati solo gradualmente. Pertanto è possibile che i dispositivi non soddisfino l'ultimo aggiornamento della marcatura. Ciò non va peraltro ad inficiare la loro idonei-tà all'impiego in zone pericolose.
Per l'utilizzo in atmosfere dove sia presente del gas esplosivo e in atmosfere dove sia presente della polvere esplosiva, viene riportata la specifica dicitura identificativa.